COSA FACCIAMO
ASSISTENZA Primo Soccorso Psicologico APSP è un servizio di OfH, ed è costituito da un gruppo di professionisti delle emergenze e di contrasto al trauma, in grado di lavorare in sinergia con le amministrazioni locali, la Protezione Civile, la Croce Rossa e gli Enti preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico ivi comprese le grandi organizzazioni industriali ad alto rischio per la salute dei propri lavoratori o dei propri clienti, sia in caso di micro-emergenze che di macro-emergenze.
Interveniamo in caso di emergenza psicologica: terremoti, incendi, alluvioni, attacchi terroristici, disastri ambientali, epidemie…
Possiamo intervenire infatti sia in situazioni critiche individuali che riguardano il singolo o il contesto familiare o di micro-comunità, incidenti stradali e domestici, vittime di rapina o atti di violenza privata, traumi da perdite e lutti improvvisi… come in situazioni di emergenza più ampie come terremoti ed eventi naturali, attacchi e minacce di massa, disastri ambientali che coinvolgono comunità intere o parti di esse, ovvero disastri industriali o collegati alla grande mobilità che coinvolgono chi vi lavora o gli utenti.
APPROCCI DI INTERVENTO
Fase critica
Nelle situazioni di emergenza avvenuta, gli operatori di APSP intervengono in genere dopo i vigili del fuoco, la protezione civile e i sanitari, seguendo protocolli orientati principalmente a:
– valutare velocemente il livello di stress (distress) accusato dal soggetto (che può essere un superstite, un familiare, un testimone…)
– tenere presente la soggettività del vissuto, cioè che ognuno ha conosciuto l’evento disastroso in modo personale e unico, al di là della perdita oggettiva che può essere di un familiare, di un amico, della casa, di oggetti di famiglia ritenuti preziosi, ecc.
– evidenziare i vari stressor conseguenti all’evento, (mancanza di alloggio quindi non avere più un luogo di riferimento, incertezza riguardo la sopravvivenza della persona amata, distruzione dell’ambiente in cui si è vissuti, quindi sensazione di forte disorientamento perché non si riconosce più il proprio paese)
– contenere il possibile svilupparsi del sentimento di disperazione
– utilizzare le principali tecniche di primo intervento (Defusing il Debriefing, EMDR, tecniche di rilassamento)
– individuare le tipologie di reazione e osservare i meccanismi di coping
– valutare e sostenere gli spunti di relisienza.
Fase precritica
Secondo le indicazioni del CISM – Critical Incident Stress Management (Everly e Mitchell, 1999) un programma globale e sistematico, integrato che si occupa della prevenzione e del trattamento di esperienze traumatiche, i nostri protocolli sono orientati anche in termini preventivi a intervenire prima che l’emergenza si presenti, attraverso piani di formazione sulle reazioni traumatiche e di psicoeducazione rivolte a gruppi e comunità potenzialmente esposte (scuole, comunità già colpite da eventi critici, gruppi in formazione)
Fase post-critica
Quando il trauma per le sue caratteristiche peculiari, dirompenti, inaspettate (per esempio eventi che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care, eventi personali o di grande portata, come incidenti, disastri naturali, violenze, abusi), risulta “non integrabile” nel sistema psichico preesistente e consolidato di una persona, può minacciare fortemente la coesione interna attraverso possibili esperienze di frammentazione e disorganizzazione che si manifestano a livello fisico, emotivo del pensiero e del comportamento. Si parla in questi casi di Disturbo da stress post-traumatico (PTSD), purtroppo oggi molto diffuso e spesso sottovalutato (colpisce circa il 5% degli uomini e il 10% delle donne e può manifestarsi a qualsiasi età, anche durante l’infanzia -APA, 2013. Nella popolazione generale, i bambini presentano un tasso di prevalenza del PTSD pari al 16,6% (Costello et al., 2002).
APSP propone strategie di intervento e consulenze di sostegno individuale o familiare, prevedendo follows-up con le persone colpite da eventi critici, anche a distanza dal momento del trauma, tornando sui luoghi dell’emergenza o attivando convenzioni con la rete dei professionisti presenti sul territorio.
Quali sono i destinatari del nostro servizio
I destinatari dell’intervento di APSP sono primariamente le persone che hanno subito l’evento critico (microemergenze) e che hanno vissuto un trauma, ma anche i loro familiari e le persone molto vicine, spesso possono essere gli stessi soccorritori e l’intera comunità coinvolta, quando si tratta di macroemergenze.
Per fare questo, APSP si rivolge alle Pubbliche Amministrazioni, agli Enti preposti all’intervento sia in situazioni di emergenza conclamata che in prevenzione dell’emergenza (Protezione Civile, Croce Rossa…), ASL, Regioni, Comuni, Scuole, Ospedali ecc. con cui stipuliamo convenzioni in grado di descrivere dettagliatamente le forme e l’organizzazione dell’intervento.
APSP, si rivolge anche a organizzazioni industriali ad alto rischio sicurezza, industrie petrolifere, acciaierie, compagnie aeree, di navigazione e portuali, ferroviarie… che intendono dotarsi di un servizio di pronto intervento psicologico.
APSP, nondimeno si rivolge anche a Organi dello Stato, il cui lavoro risulta ad alto rischio per l’incolumità dei propri operatori, Esercito, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco.